Pubblicazioni
Archivio dei racconti e delle poesie pubblicati da Eksetra
La ballerina e il tamburo
La ballerina e il tamburo Apparve all’improvviso nella piazza. Nessuno lo conosceva e lui nulla disse. Le vecchie bisbigliarono dalle finestre al vederlo arrivare col tamburo e si promisero di non accoglierlo giammai. Lui nulla disse. Al cadere della notte tutti si prepararono per il ballo, e Lei si fece vedere in piazza.…
Continua a leggereVado a casa
Vado a casa Forse il cielo non lo sa Ma la terra è coperta di passi, I passi riluttanti di chi parte Per cercare una casa. Perché la casa non è solo Là dove sei nato, Ma è dove L’uomo che è in te, Può guardare il cielo finalmente grato Per il giorno…
Continua a leggereUna vita fra parentesi
Una vita fra parentesi Il treno proveniente da Marsiglia era fermo, ormai da venti minuti alla stazione di Ventimiglia e Mohamed Bilouli pregava il suo Dio affinché non dovesse rispondere ad alcun doganiere italiano. I confini fra la Francia e l’Italia, in base agli accordi di Schengen, erano stati aboliti: rimanevano solo sporadici…
Continua a leggereUn tramonto
Un tramonto Quando arrivammo a Sperlonga, la prima cosa che fece Anila fu togliersi le scarpe e correre a bagnarsi i piedi nel mare. Poi si fermò a guardare a lungo l’infinito. Intanto io decisi di cercare un luogo dove stendere gli asciugamani e mettere a riposare i nostri corpi. La…
Continua a leggereLa matrigna
È facile discendere agli Inferi (Virgilio, Eneide) La matrigna Era scesa all’ultima fermata di una delle tante linee metropolitane di Mosca che formavano una fitta ragnatela e si estendevano fuori città, fino alla lontana periferia. Dopo aver salito la larga scalinata attraversò l’atrio della metropolitana fino alle pesanti porte trasparenti con…
Continua a leggereNaufragio
Naufragio Apro gli occhi e trovo il mio volto riflesso nel-l’acqua cristallina e quieta. Ho dormito profon-damente, ma la stanchezza ancora m’impedisce qualunque movimento, mi sento un peso morto Osservo il mio volto sul fondo del mare e rimango stupefatto allo scoprire una forte luminosità nei miei occhi. Sono ancora pieni…
Continua a leggereIl lunghissimo volo di unora
Davanti alla porta mezza sconquassata di uno dei tre vani di quella capanna fatta di canne e di creta e imbiancata di calce, dove, con molta probabilità, un tempo vi avevano tenuto il bestiame e che ora era diventata la dimora di sua madre e di due altre famiglie colpite dalla stessa disgrazia, i gerani…
Continua a leggereIl rapimento
Pensai: “E allora, se lo uccido davvero? E non è forse vero che lo dimenticherò comunque in poco tempo – perché tutto, alla fin fine si dimentica?” E mi affrettai a rispondere, spaventata dai miei pensieri: – Non dire così! Non sopravviverei alla tua morte! Lui, dopo un momento di silenzio, disse piano: – Ecco,…
Continua a leggereLa storia di Fatima
Tutto ebbe inizio in una fredda mattina d’autunno di circa nove anni fa, però solo adesso sento che potrei riuscire a parlarne Perché solo adesso? Forse per la necessità di rispondere alle domande del piccolo Ali che prima o poi vorrà sapere tutto del padre, o forse perché essendo tornata in Italia, negli stessi luoghi…
Continua a leggereModena-Reggio e ritorno
Eccola di nuovo, puntuale. Ha raggiunto le mille ombre che, senza nome né storia, scandiscono ogni giorno i minuti che ci separano dal posto di lavoro, con i loro gesti così rassicuranti, rapidi ma immobili, uguali a sé stessi. La sua ombra dialoga qualche istante con le amiche, si intrattiene, tergiversa, si confonde con loro.…
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