Pubblicazioni
Archivio dei racconti e delle poesie pubblicati da Eksetra
Tu esisti di fronte allinverno
Quelli che continuano a fuggire Quelli che continuano a fuggire nella neve lasciando dietro le spalle cieli impiccoliti, muri fragili che tremano sono in balìa delle dimore ignote se non delle pallide lune notturne Perché spinti a bruciare i ricordi e a rinunciare alla nostalgia? e le ceneri dei morti, gli altari che fine…
Continua a leggereMeteco. Luomo che baciava i libri
Desidero esprimere la mia gratitudine a tutti i fratelli che, grazie alle loro informazioni e traduzioni, hanno reso possibile la stesura di questo racconto. Yoel Adam “Carlos”, tanzaniano. Detenuto presso il carcere di Bellizzi Irpino. Mohamed Kalisa “Kipingo”, tanzaniano, detenuto presso il carcere di Augusta. Vincentus Kraten, ivoriano e Bernard Gration, tanzaniano, detenuti presso il…
Continua a leggereVerrà qualcuno a domandare di noi
Quelli che continuano a fuggire Quelli che continuano a fuggire nella neve lasciando dietro le spalle cieli impiccoliti, muri fragili che tremano sono in balìa delle dimore ignote se non delle pallide lune notturne Perché spinti a bruciare i ricordi e a rinunciare alla nostalgia? e le ceneri dei morti, gli altari che fine…
Continua a leggereS.D.
Avevo visto Stronzo attraversare i viali. Una grossa macchina aveva suonato e insultato. Lui si era gratificato. Era anche lui una creatura divina. Non capii come mai e voltai per andarmene ai fatti miei. La sera di Natale Kadiet mi versò dell’amaro. Le chiesi se era il caso di pagare o meno. Non mi guardò…
Continua a leggerePresto conosceremo la nostra voce
Quelli che continuano a fuggire Quelli che continuano a fuggire nella neve lasciando dietro le spalle cieli impiccoliti, muri fragili che tremano sono in balìa delle dimore ignote se non delle pallide lune notturne Perché spinti a bruciare i ricordi e a rinunciare alla nostalgia? e le ceneri dei morti, gli altari che fine…
Continua a leggereChiamatemi Mina
Sono passati quasi vent’anni da quando mi vergognavo del mio nome. L’appello a scuola era un vero tormento. Sgranavo col respiro e col petto quell’elenco di rintocchi nitidi dal suono via via più forte fino all’apice, il mio nome, su cui la maestra avrebbe indugiato più che sugli altri, avrebbe faticato imbarazzata e al suo…
Continua a leggereSono la verità
Quelli che continuano a fuggire Quelli che continuano a fuggire nella neve lasciando dietro le spalle cieli impiccoliti, muri fragili che tremano sono in balìa delle dimore ignote se non delle pallide lune notturne Perché spinti a bruciare i ricordi e a rinunciare alla nostalgia? e le ceneri dei morti, gli altari che fine…
Continua a leggereModena-Reggio e ritorno
Eccola di nuovo, puntuale. Ha raggiunto le mille ombre che, senza nome né storia, scandiscono ogni giorno i minuti che ci separano dal posto di lavoro, con i loro gesti così rassicuranti, rapidi ma immobili, uguali a sé stessi. La sua ombra dialoga qualche istante con le amiche, si intrattiene, tergiversa, si confonde con loro.…
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