Ogni notte
Ogni notte muoio nel mio letto
fino a che non arriva il mattino.
Ogni notte muoio nel letto
circondato dai volti rigidi.
Mi scuote il sospiro dei miserabili che
stanchi di resistere maledicono il buio.
Ogni notte muoio
destinato a rimanere muto
con le mani serrate
e gli occhi annebbiati.
Mi trema un curdo sbarcato
sulla costa del miraggio
gli sguardi divorati dalla paura;
la libertà è solo un desiderio sfinito.
Figliolo: il futuro non esiste!
E la patria è una grande menzogna.
Figliolo: un giorno ci sarà giustizia; non
temere.
Ogni notte
le vene del mio cuore provengono
dalle estreme parti del mondo:
dall’India, dal Gange, dal Brasile.
I battiti del mio cuore, sono lingue
colorate
piangono per la pazza Algeria
dove la morte non ha senso,
nemmeno la vita.
Qualche notte nel mio letto
dai pensieri
non riesco a morire.
Cercasi
A dove mi porta questo mare
senza fine e senza tregua,
di gente, di macchine e di memoria?
Ci troviamo con abbracci e lacrime
ci abbandoniamo ad abbracci e lacrime
e ci perdiamo in quel mare
di gente, di macchine e di memoria.
Cosa riempie il nostro vuoto?
Cerchiamo in affitto,
patria, amici e parenti.
Cerchiamo amanti
e promesse di sorridere.
Cerchiamo in affitto un mondo
pensieri e abitudini:
un sole che non lampeggia
un cuore purificato
dall’acqua della pioggia
tra l’onde di quel mare
di gente, di macchine,
senza tregua.