La mia esistenza
molte volte
è strana,
quando parlo in
unaltra lingua
ma anche quando
parlo la mia.
Specchio con due,
tre volti,
sogno a metà,
turbato,
voce di bambina,
grida di donna,
ricordo lontano che
striscia come lombra
suono conosciuto,
sordo
il mio, forse
per le metropoli del
mondo,
ove le stagioni sono
tutte eguali,
anche le ore del
giorno e della notte.
Il tempo, forse,
nelle mie lettere
cercando di spiegare
i pensieri confuse lesistenza
con il mio essere per sempre.