Ridi baldracca al sole calante

Mariposa d’Andalusia, farfalla nera,

stella cadente, da Cabo Negro a Martil

terra feconda e partoriente di dolore

e rabbia, vomito d’occidente.

Ridi Morena, che la notte sa d’incenso

indiano, odor di menta e di vino,

di sesso leggero, su queste putride ferite

domani saran cancrena.

In questi alberghi lussuosi ridi.

Puzza di nafta e marijuana

per questo mare cannibale che dei

nostri fratelli si nutre, brandelli

di corpi all’alba restituirà l’onda lievi.

Ridi baldracca, ridi, mostra le tue

perle, mostra il tuo seno al cafone in

borghese che per toccarlo ti regala

un intero paese.

Fuori per strada un cane piscia

una donna stanca il figlio culla

un domani feroce il cielo l’attende.

In mezzo al mare la luna ubriaca balla

per questo popolo infelice, per i miei occhi stanchi

che Tetuan riposa in quiete

sirena Maghrebina, vento di Cartagine,

schiuma di Ceuta, labbra africane, dolce bambina

ridi baldracca… ridi.

Da: Anime in Viaggio
autori vari

© Edizioni Eks&Tra 2001
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