Venti vedove

 

Venti vedove / Su venti cavalli,

Cercano le tombe degli uomini dispersi.

 

Al posto della sciarpa, / Strisce per il
fronte.

Sotto le selle grigie, / Stivali viola.

 

Cavalcano!

 

Hanno buttato via redini, morsi,

Dalle dita come spille / Infilate nelle
criniere,

Impazziscono i cavalli e, / Leccano i
ferri.

 

Adolescenti e vecchi,

Strillano peggio delle sirene di Ulisse,

Ma nessuno di loro, / Volta la testa
dietro,

Dopo il riverbero, / Polvere, / Nuvole…

 

Cavalcano!

 

La mia casa

La mia casa vive, / Là,

Dove il monte mette la frontiera al cielo.

 

Le nuvole bevono acqua ai suoi pozzi,

E grattano dopo alle tegole le schiene
stanche. / Là,

il vento fischia come bambino,

E alle gelate si scalda come gattina bagnata,
/ Là,

D’estate, / Le stelle si nascondon tra le
travi,

E la luna arrabbiata ogni sera rompe i
vetri,

E fa vetro i muri,

D’inverno, / Là

L’unica luce fra la terra e il cielo,

L’unico messaggio,

È la luce di casa mia mescolata con la
luce

                            dell’anima mia.

 

La mia casa ha paura della città,

Le strade, / I marciapiedi,

 

Essa, / Sotto i piedi,

 

Ha due prati dove pasce la fantasia…

 

 

 


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