Sono campana di mare
di silenzi e di voci
chiuso nel Tempo
e nessun Dio sente i suoni
di acqua e di fuoco
della mia carne
In Occidente
ogni primavera che passa
è ferita che si rinnova
Ed io
scavato da ombre e
pietre
trascorro le notti
italiane
nel gorgoglìo di
sangue
Da anni in ansia e
paura di morire
Ingannato dalle voci
degli oracoli
richiamo volti
conosciuti
che non tornano (e
mai torneranno!)
Sterili sono i miei
sogni
nel buio della stanza sgombra e ogni giorno
impazzisco un poco.