Esercizio di Khadijatou Ndiaye

Racconto seguendo la traccia di: “Il poeta stava su una panchina della stazione.  Aveva già messo tutto in valigia ed era pronto.”

Nell’attesa che arrivasse il treno , il poeta rimase incantato a guardare una giovane donna in piedi a pochi metri da lui. Il suo delicato profumo lasciato nell’aria alimentava il pensiero dello scrittore. Poco dopo, arrivò il treno ed egli si alzo di scatto per salirvi e si accorse che la ragazza, nella fretta di non perdere il treno aveva però perso qualcos’altro; era una piccola agenda; la raccolse e cercò di raggiungerla una volta dentro ma purtroppo la perse di vista. Aprii d’istinto l’agenda per vedere se c’era un numero di telefono o un indirizzo per poterla contattare in qualche modo, ma purtroppo si accorse di avere dimenticato gli occhiali a casa. Chiese ad un signore seduto accanto a lui di aiutarlo a leggere quanto scritto nelle prime pagine, nel contempo, dal suo finestrino,  vide la ragazza già scesa in una stazione. Fece in fretta, ringraziò il signore e corse all’uscita.. una volta sceso la ragazza non era più sul suo stesso binario ma su quello di fronte, in senso opposto. Provò a raggiungerla ma non ci riuscì perché il treno era già partito così decise di proseguire il suo percorso e rientrare a casa. Durante il tragitto si ispirò con una poesia dedicata alla fanciulla sfuggente e come un richiamo continuò a pensare a lei. Una volta a casa, prese gli occhiali e si accorse che ciò che rincorreva era più vicino di quanto pensasse. La ragazza abitava proprio un piano sopra la sua abitazione. Perse il lume della ragione e corse su incredulo. Arrivò d’avanti alla porta di lei con il timore di suonare. Alla fine prese coraggio e lei aprì la porta e disse: posso esserle d’aiuto ?

Lui con un tentennamento mentale rispose con la poesia che gli invadeva la mente tendendole l’agendina.

Ricevette un sorriso e un grazie che lasciavano speranza per un nuovo incontro.

Non mi ricordo più dove l’avevo persa! È preziosissima per me continuò lei..

Alla stazione, signora – ripose lui – mi fa piacere potergliela restituire.

Poi salutò e se ne andò con la speranza negli occhi.

E lei molto compiaciuta chiuse la porto al rallenti.

 

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