Aspettano di essere fatti eguali. Dialogare con l’altro.  Autori Vari © Edizioni Eks&Tra 
Edizione fuori commercio

Siamo convinti che occorra attingere alla marginalità feconda dell’attualissimo insegnamento di Don Lorenzo Milani. Egli rimarcava la rivoluzionaria coerenza nel rivolgere particolare attenzione a quei giovani emarginati, stigmatizzati e confinati, che in ogni lato del mondo “aspettano di essere fatti eguali” attraverso il movimento e il mutamento sociale, costringendo a sperimentare modi e strategie di acculturazione attraverso esperienze collettive e pratiche condivise, fuori dagli schematismi gerarchici della pedagogia ufficiale.  Il laboratorio, dando preminenza a una tecnologia arcaica ed elementare come la scrittura, riconosce ad ogni soggetto potenziali paritari, e conferisce un’identità culturale che infrange l’anonimato stigmatizzante del sans papiers, invertendo l’ossessiva diffusione dell’ansia e del sospetto verso il nuovo e lo sconosciuto. La capacità della narrazione è dar forma a un’utopia cogente, è l’ineludibile riconquista di una parola. Esperienze non lontane ricordano quanto il silenzio sia funzionale a regimi lugubri e mortali.

Dalla presentazione del prof. Fulvio Pezzarossa

Il laboratorio di scrittura meticcia e collettiva ha introdotto un’importante novità nella stesura dei racconti che state per leggere. Abbiamo deciso di partire da un archivio specifico, tutto composto di articoli di giornale dedicati all’arrivo di profughi e richiedenti asilo in una qualsiasi cittadina italiana. In particolare, abbiamo attinto ai 210 casi di rifiuto dell’accoglienza sul territorio, avvenuti nel 2016 e analizzati dall’associazione Lunaria nel suo Focus n.1 del marzo 2017 (Accoglienza. La propaganda e le proteste del rifiuto, le scelte istituzionali sbagliate). A questo impressionante catalogo di meschinità, abbiamo accostato una cronologia – curata dal blog Hurriya e sempre riferita all’anno 2016 – di rivolte, fughe e proteste nelle strutture italiane che a vario titolo, e con vari nomi, ospitano o rinchiudono migranti, stranieri, rifugiati. Infine, abbiamo cercato anche episodi e testimonianze di reale accoglienza, di aiuto reciproco e di ospitalità, per quanto la carta stampata non offra mai molto spazio, com’è noto, alle buone notizie e a quella che dovrebbe essere la norma, non certo l’eccezione.

Dalla presentazione di Wu Ming 2

Libro pubblicato con il contributo del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, Università di Bologna

Edizione fuori commercio

ISBN 978-88-941823-1-6
ISSN 1828-8391

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