Sono scrittori dal doppio sguardo; vedono al di là dello specchio riflettendo
immagini non di sé stessi ma di più mondi. Sono caleidoscopi di esperienze
racchiuse in una dimensione che allarga lo spazio e il tempo rallentando il
ritmo della vita. Più si va piano, più ci si avvicina, sembrano dirci in poesie
e racconti dalla melodia antica. È un paradosso, ma non è forse il paradosso
uguale e contrario che ognuno di noi, abitante del mondo occidentale, vive ogni
giorno? Più andiamo di fretta e più ci allontaniamo. Nello stesso istante
possiamo lanciare informazioni con messaggi telefonici, con Internet, via
satellite, eppure non comunichiamo. Sono parole fredde, che non scaldano i
cuori; sono frasi sincopate per anticipare i tempi, ma che non sono in grado di
far assaporare lattimo. Siamo più vicini eppure siamo più lontani. È come se
luomo occidentale avesse il corpo in un luogo e lanima in un altro, mentre
invece proprio chi è stato costretto a migrare ha in sé il proprio centro,
crocevia di emozioni, sensazioni, affetti. Cosa racchiude questalchimia di
formule? È il segreto delle radici, è il mistero della patria, intesa come
terra madre che dà nutrimento allo spirito. È capire che ci sono occhi diversi
a guardare il medesimo mondo e non necessariamente mondi differenti. Lironia,
la tristezza, lumorismo, la nostalgia sono i modi attraverso cui gli scrittori
raccolti in questa antologia, esito della VII edizione del concorso letterario
Eks&Tra, vogliono ribaltare le convenzioni «provocando».
Miguel Angel
Garcia induce al sorriso, narrando le disavventure di un leghista biondo con
gli occhi azzurri diventato improvvisamente «negro» con i capelli crespi ed il
naso camuso. Imed Mehadheb racconta il tempo e lo spazio negati dal mondo
moderno a un homeless che però ritrova sé stesso, il suo ritmo, nellaffetto
per il suo cagnolino. Attimi di umanità ai margini di esistenze annullate: una
malinconia profonda che induce alla riflessione su ciò che più conta nella
vita.
E poi il
«gommista» inventato da Vladimir Kociraj. Un professionista della traversata
che crea un nuovo mestiere, il gommista appunto e non lo scafista, per «fare
del bene» a chi cerca di fuggire. Una garanzia di successo e di comfort per il
«trasbordato». Con battute salaci Kociraj ribalta lottica e prende in giro noi
italiani che pensiamo di «condurre il gioco» con gli albanesi. Realtà e
finzione in cui i confini si confondono e riappaiono solo grazie alla risata
liberatoria provocata dallumorismo. Tutte le poesie e i racconti raccolti in
questa antologia sono generati dal caleidoscopio delle esperienze filtrate
dalle culture.
Sì culture,
non cultura; si può parlare al singolare solo sottointendendo il plurale. Ecco,
proprio in questo concetto si visualizza il «doppio sguardo»: significa avere
maturato la consapevolezza che ognuno di noi racchiude realtà diverse.
Ricchezza dello scrittore migrante è così essere «parola» di una babele di
lingue, proprio perché in se stesso coabitano differenti punti di vista,
traiettorie che incrociandosi delineano trame inusuali. Chi non ha vissuto
molteplici incontri non potrà essere fertile terreno di culture. Gezim Hajdari,
poeta albanese, pluripremiato al concorso Eks&Tra e vincitore del Premio
Montale, massimo riconoscimento per i poeti italiani, così descrive lo scenario
futuro, in cui sarà impossibile scindere la cultura dalle culture, pena
limpoverimento delle civiltà.
«Centocinquanta
nazionalità diverse presenti in Italia ci mettono di fronte al fatto che gli
immigrati costituiscono oggi per questo Paese non solamente una forza lavoro,
ma anche una risorsa culturale. È tempo che la letteratura della migrazione entri
nelle antologie scolastiche perché noi siamo a tutti gli effetti produttori di
letteratura italiana. Siamo immersi nella vostra cultura, che è diventata anche
la nostra, e contribuiamo anche noi, in quello che si presenta per forza di
cose come uno scambio, a modificarla, a plasmarla. La nostra scrittura presenta
caratteri che la vostra non ha più o va perdendo: una maggiore ampiezza di
sguardo per esempio, e una maggiore urgenza sulle domande ultime. La scrittura
occidentale, quella del Primo Mondo, tende a una cura formale maggiore, ma si
riduce spesso a un minimalismo esasperato. Ecco una delle differenze della
nostra scrittura, che però si innesta a pieno titolo nella vostra.»
STORIA DI EKS&TRA
Il nome
Eks&Tra che abbiamo scelto per presentarci indica la provenienza da altri
Paesi: Eks (ex) e l’arrivo Tra noi. L’& è una congiunzione che assomma in
sé le difficoltà e insieme la grande ricchezza dell’incontro. L’associazione si
propone di far conoscere le culture dei migranti e di favorire l’interazione,
nel rispetto delle diverse culture. Un percorso di crescita reciproca teso ad
abbattere i pregiudizi e gli stereotipi, spesso frutto di incomprensioni e di
mancanza di conoscenza. Il premio è nato nel 1995 a Rimini e si è trasferito a
Mantova da quattro anni grazie all’interessamento del Centro di Educazione
Interculturale della Provincia di Mantova.
Negli otto anni di vita del
concorso, l’associazione interculturale Eks&Tra (Onlus) di Rimini ha
raccolto più di mille e seicento scritti di migranti, che costituiscono il
primo archivio in Italia della memoria della letteratura della migrazione. Una
letteratura che è nel 90% dei casi in italiano, intesa come lingua
dell’ospitalità, e che sta diventando letteratura in lingua italiana a tutti
gli effetti. Ne è esempio il poeta albanese Gezim Hajdari che nel 1996 ha vinto
il concorso Eks&Tra e l’anno successivo ha vinto il Premio Montale, uno dei
massimi riconoscimenti per i poeti italiani.
L’associazione Eks&Tra e gli scrittori migranti hanno
ricevuto riconoscimenti importanti: il 12 luglio 1999 sono stati ricevuti dal
Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e dal Ministro alle Pari
Opportunità, Laura Balbo, che li ha presentati a scrittori italiani già
affermati «per offrire loro lopportunità di venire criticati al pari degli
scrittori italiani». L’associazione Eks&Tra non
si limita a organizzare il concorso, ma si adopera per la diffusione della
conoscenza dell’immigrazione nelle scuole attraverso gli scritti dei migranti e
incontri con gli autori. Per informazioni: associazione Eks&Tra, via Bassi
26, 47900 Rimini; e mail eksetra@libero.it,
sito: www.eksetra.net.
RINGRAZIAMENTI
Lassociazione Eks&Tra porge il più sentito
ringraziamento a quanti in questi anni hanno creduto nel premio letterario e lo
hanno aiutato a svilupparsi. In particolare Monica Perugini e Fausto Banzi,
assessori della Provincia di Mantova, a Gabriele Gabrieli, Gabriele Bussolotti
e agli operatori del Centro di Educazione interculturale della Provincia di
Mantova. I giurati: Laura Balbo, Erminia DellOro, Saidou Moussa Ba, Tahar
Lamri, Graziella Parati, Serge Vanvolsem, Cristina Benussi.
Un grazie di cuore allAdnkronos Libri che ha creduto
nellimportanza di diffondere le opere degli scrittori migranti, e a tutti
quelli che abbiamo incontrato in questi otto anni e che ci hanno incoraggiato a
non mollare mai, nonostante tutto.
La nostra
riconoscenza va inoltre a tutti gli scrittori che in questi anni hanno
partecipato al concorso Eks&Tra e che ci sono stati vicini e agli
insegnanti che in questi anni si sono adoperati per diffondere la conoscenza
delle opere degli scrittori fra le nuove generazioni.
Da: Anime in Viaggio
autori vari
© Edizioni Eks&Tra 2002
e-mail: redazione@eksetra.net www.eksetra.net