Io in dieci righe: Ivana Damiano
Le ripetono in continuazione che è nel fiore della sua giovinezza, anche se in realtà sente di essere il prolungamento di un albero millenario. Abile praticante di viaggi disorganizzati, il suo metro di misura del mondo è uno zaino da campeggio, il suo mantra è “abitare è essere ovunque a casa propria”. I suoi dispositivi di sopravvivenza sono scarpe consumate, libri e carta da lettere, bicicletta. Qualcuno molti anni fa l’ha definita in questi termini: «Sei una bambina che deve necessariamente guardare oltre la realtà per farsela piacere». Sente di essere un organismo osmotico, contraddittorio nelle scelte, centrifugo per natura. Interdisciplinarietà e multiculturalità costituiscono le fondamenta del suo credo: pensarsi libera, molteplice nelle aspirazioni e nei sogni è il suo manifesto di vita. Come un funambolo maldestro, cerca di intessere un equilibrio fra sedute meditative in riva al fiume, manifestazioni politiche, progetti europei e lezioni in Accademia di belle arti.
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