Io in dieci righe: Greta Biondi
Nata e cresciuta a giorni alterni tra la Garfagnana e l’Appennino Pistoiese in forte odor di Emilia, si riscoprì improvvisamente amante dell’asfalto, trasferendosi a Firenze dopo la maturità. Generazione laurea-triennale-piú-Erasmus, con alle spalle un semestre al Nord Europa e un 109 con lode, decide di lasciare la Toscana per farsi necessariamente abbracciare da Bologna, dove attualmente impara ad insegnare. È stata in Cina per un mese e ci tornerebbe tutti i giorni a pranzo. Detesta i turisti da Grand Tour, le bandiere, chi dice di voler andare in India e di amare i vinili, chi parla di sé in terza persona, chi porta i cani ai concerti, a volte il sudoku. Ama leggere l’oroscopo degli altri, la seconda mano, riordinare gli armadi, criticare le traduzioni, i carboidrati in maniera corrisposta, fare liste. Scrive spesso più poesia che prosa, entrambe ad uso personale. Questo è il primo suo esperimento di scrittura allo scoperto -e collettiva.
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