Esercizio di Giulia Solignani

Cinque settimane di Damasco

Ho deciso: devo partire.
Mi manca l’aria.
Qui l’aria è afa, qui le zanzare provano a ricordarci le tigri bianche del Bengala ma la mia immaginazione metropolitana non si spinge oltre la tangenziale e il Lido di Casalecchio.
Bla bla bla … le voci sono sempre le solite, i miei tre lavori in nero continuano ad essere poco stimolanti e il mio contratto come collaboratore occasionale non riesce proprio ad assumere la forma di un’occasione. Vorrei “sistemarmi” ma non voglio diventare un ingranaggio di questo sistema alienante e utilitarista. Io non sono un corpo da sfruttare!
Forse è il caldo a farmi sragionare, forse è l’asfalto deserto di Bologna ad agosto oppure il puzzo di marcio dei canali.
Ho deciso: devo partire.
Dove vado? Sharm El Sheikh è da buzzurri, il Salento non è l’altrove e fa tanto adolescenti fricchettoni, India e Tibet sono troppo contemplativi: non mi si addicono.
Ieri ho visto Carlotta … che bella Carlotta. Ogni volta che sbiascico le mie frasi da femminista convinto ho come l’impressione che potrei chiederle di offrirmi da bere per tutta la sera: in fondo è lei il sesso forte e sono io quello così aperto e disgustato dai cliché per cui dividere il conto è una pratica individualista e pagarlo anche per lei un atteggiamento retrogrado e sessista. Dove andrebbe Carlotta? Ma certo … ricordo la conferenza sulla condizione femminile in Siria… era rapita da quel tipo della ONG così politicamente impegnato e così socialmente attivo.
Ho deciso: Damasco!
Damasco …
Ragiona Gianluca, ragiona … hai trent’anni, un conto in rosso e ancora quel mezzo grammo di orgoglio che ti impedisce di chiedere soldi ai tuoi adorabili genitori.
Ho deciso: mi eclisso.
Il monolocale dei nonni a Pinarella di Cervia andrà benissimo: un po’ di sole raggiunto dal balcone per essere sicuro di non incontrare nessuno, una scorta di viveri, la guida Lonely Planet Siria e il mio fidato Smart Phone per mandare a Carlotta le più suggestive foto della Damasco underground disponibili in rete.
Ho deciso: cinque settimane di Damasco e Carlotta sarà mia.

Giulia Solignani

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