Pubblicazioni
Archivio dei racconti e delle poesie pubblicati da Eksetra
Dove posso nascondere voci e volti
Quelli che continuano a fuggire Quelli che continuano a fuggire nella neve lasciando dietro le spalle cieli impiccoliti, muri fragili che tremano sono in balìa delle dimore ignote se non delle pallide lune notturne Perché spinti a bruciare i ricordi e a rinunciare alla nostalgia? e le ceneri dei morti, gli altari che fine…
Continua a leggereIl rapimento
Pensai: “E allora, se lo uccido davvero? E non è forse vero che lo dimenticherò comunque in poco tempo – perché tutto, alla fin fine si dimentica?” E mi affrettai a rispondere, spaventata dai miei pensieri: – Non dire così! Non sopravviverei alla tua morte! Lui, dopo un momento di silenzio, disse piano: – Ecco,…
Continua a leggereLe ali della mia disperazione
Quelli che continuano a fuggire Quelli che continuano a fuggire nella neve lasciando dietro le spalle cieli impiccoliti, muri fragili che tremano sono in balìa delle dimore ignote se non delle pallide lune notturne Perché spinti a bruciare i ricordi e a rinunciare alla nostalgia? e le ceneri dei morti, gli altari che fine…
Continua a leggereIl lunghissimo volo di unora
Davanti alla porta mezza sconquassata di uno dei tre vani di quella capanna fatta di canne e di creta e imbiancata di calce, dove, con molta probabilità, un tempo vi avevano tenuto il bestiame e che ora era diventata la dimora di sua madre e di due altre famiglie colpite dalla stessa disgrazia, i gerani…
Continua a leggereFrontiere di parole. parole oltre i confini
Frontiere di parole. Parole oltre i confini Ci sono parole che creano frontiere, steccati invisibili di odio e di incomprensione; ci sono parole, invece, che abbattono i confini con l’intensità della speranza. Le parole hanno forza, la forza di chi le pronuncia, e nello stesso tempo vivono indipendentemente da chi le ha pronunciate. Le parole…
Continua a leggereLa vicina del piano di solitudine
La vicina del piano di solitudine L’alba è penetrata nelle tende chiuse l’allarme di una sveglia risuona nei silenti meandri del sonno e la vicina, vicina del secondo piano nella penombra delle sue palpebre semichiuse e nel gesto della mano che ferma la suoneria ritrova di nuovo la mattina. Dalle cellule della memoria giunge…
Continua a leggereNaufragio
Naufragio Apro gli occhi e trovo il mio volto riflesso nel-l’acqua cristallina e quieta. Ho dormito profon-damente, ma la stanchezza ancora m’impedisce qualunque movimento, mi sento un peso morto Osservo il mio volto sul fondo del mare e rimango stupefatto allo scoprire una forte luminosità nei miei occhi. Sono ancora pieni…
Continua a leggereVersi senza dimora
Versi senza dimora un altro linguaggio nello sguardo un altro colore nei pensieri (Gladys Basagoitia) In queste pagine presenterò alcune osservazioni o suggestioni sparse che i versi dei poeti selezionati per questa V edizione del concorso Eks&Tra hanno in me suscitato. Vorrei iniziare da colui che si definisce “il più triste poeta dei Balcani”,…
Continua a leggereAltra lingua
Altra lingua Sei giunto al paese dei tuoi sogni sorridi non bastano i sorrisi si chiudono le anime e le porte accettando la sfida fai tua la estranea melodia attraversi frontiere conservi la canzone di tua madre per cantarla ai tuoi figli Giorno feriale Questo insano microscopio –…
Continua a leggereLa matrigna
È facile discendere agli Inferi (Virgilio, Eneide) La matrigna Era scesa all’ultima fermata di una delle tante linee metropolitane di Mosca che formavano una fitta ragnatela e si estendevano fuori città, fino alla lontana periferia. Dopo aver salito la larga scalinata attraversò l’atrio della metropolitana fino alle pesanti porte trasparenti con…
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